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Parrocchia Natività di Maria Vergine

Una porta aperta

L'avrete notato: la porta delle chiese parrocchiali è sulla pubblica via, ed è aperta.

Tutti possono entrare.

Dentro, si trovano insieme giovani e anziani, uomini e donne, bambini e adulti, sapienti e ignoranti, persone che credono molto e persone piene di dubbi, santi e peccatori.

Tutti ci stanno come a casa propria.

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1. Breve storia della parrocchia

Gesù Cristo aveva fondato la sua Chiesa con gli apostoli e i discepoli.

Possiamo immaginare la prima comunità in Gerusalemme come una diocesi, o una semplice parrocchia.

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2. Il posto della Parrocchia nella Chiesa

Per molti la parrocchia è come un supermarket: secondo loro, il clero e i laici impegnati si danno da fare per trovare sempre nuovi prodotti, nuove proposte interessanti da offrire alla gente.

E la gente va ad acquistare quei beni che la interessano.

La parrocchia diventerebbe così un centro che offre servizi ...

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3. Una Parrocchia per che fare?

La Chiesa ha avuto da Dio un dono di fede non solo da conservare per sé, ma da trasmettere agli altri: è chiamata a contagiare.

Di qui il suo impegno per la creatività, la novità di vita, l'iniziativa nel mondo.

Il « che fare » della parrocchia si può riassumere in questi cinque punti: annunciare la Parola, realizzare una comunità di amore, sacramentale e missionaria, e rendersi presente nel territorio ( funzione sociale ).

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4. Quale Parrocchia per il duemila?

Inoltrandoci nel 2000, la parrocchia italiana dimostra notevole vivacità e vitalità.

Senza pretendere di essere l'unica struttura pastorale, riconoscendo l'importanza dei gruppi, dei movimenti, delle associazioni, la parrocchia sa di avere un compito decisivo per la promozione umana e l'evangelizzazione, perché il principio territoriale che la caratterizza è un'ancora di salvezza anche per la nostra civiltà fatta di nomadi.

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5. Tutti gli uomini della Parrocchia

Dalla porta aperta della Chiesa parrocchiale come non veder sbucare - almeno con la fantasia - proprio lui, il parroco?

Tra tutti gli uomini della parrocchia è il primo a balzare subito in mente.

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Entrare per quella porta

La parrocchia è dunque « casa di tutti », dove tutti sono invitati a entrare.

Il parroco vi ha maggiori responsabilità, ma non il monopolio del potere.

C'è posto per tutti gli altri, perché a tutti Gesù ha detto « sarete miei testimoni ».

In parrocchia c'è molto da fare.

Nell'indicare la vocazione essenziale dell'uomo, il piccolo catechismo di una volta diceva: « conoscere, amare e servire Dio », ma avrebbe potuto aggiungere anche: «far conoscere, far amare sfar servire Dio».

Per questo accanto al parroco ci sono i vicari parrocchiali, i diaconi permanenti ( meritano almeno un accenno: sono già 246, nel 1982, in Italia, e sono in continua crescita ), ci sono le suore, e i religiosi ( anch'essi meritano un accenno: sempre nel 1981 sono 29.137, di cui 6.532 laici ) ...

E insomma i fedeli: quel 99 per cento di laici che si presentano come singoli o raggruppati in movimenti e associazioni, dai chierichetti ( oggi li si chiama solennemente ministranti, ma sono i ragazzini di sempre ) fino ai gruppi di impegno religioso e sociale, fino al prezioso gruppo dei catechisti.

Il sogno di tutti i parroci è di vedere tutti presenti, tutti attivi.

Tutti in qualche modo impegnati.

Tutti che considerano quella « porta aperta » della parrocchia come la porta di casa loro.