L'uomo dei tanti si

Con passo fiero e senza tremor di voce
il cinque di gennaio seguisti la tua via
un gregge sparso in te’ hai radunato
con obbedienza dicesti eccomi, così sia

uomo di fede e grande architettura
sulla roccia di Pietro alzasti tante mura
problemi e sofferenze trovasti sul cammino
ma davi sicurezza, a chi ti era vicino

snobbavi l’ironia di ogni tuo difetto
il tuo ascoltare a volte un po’ fuggente
“napuli” mi chiamavi, però con tanto affetto
dicevi no, e non cambiavi niente

tanti anni ci hai donato della tua gioventù
a stento si ricolma il vuoto che hai lasciato
con la tristezza in cuore amavi sempre dire
amate chi vien dopo, come io vi ho sempre amato

tra i monti nei silenzi lontano ti ritrovi
dimentica le critiche il tempo è già passato
in mezzo a poca gente ma tanti volti nuovi
lontano da quel gregge, che non ti ha mai scordato

Nino D’amico

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